Viaggiare in auto è una delle più grandi comodità di cui possiamo disporre, soprattutto se l’auto è di proprietà e possiamo usufruirne ogni qualvolta ne abbiamo bisogno. Tuttavia, come tutte le macchine, non è infallibile.
Negli articoli precedenti ci siamo spesso prodigati a promuovere il concetto di manutenzione: le varie componenti dell’auto, anche quando si adotta uno stile di guida impeccabile, sono soggette a usura e a tal proposito conoscere le necessità dei singoli elementi che ci permettono di viaggiare in tutta tranquillità è sicuramente un buon punto di partenza. Ma non è così facile riconoscere l’importanza di queste azioni preventive finché, un bel giorno, il nostro beneamato veicolo ci lascia letteralmente a piedi. In queste situazioni è bene anzitutto mantenere la calma e chiedere aiuto a un esperto.
Le possibili cause
- Sono diversi i motivi per i quali l’automobile potrebbe non partire. Il primo e più comune è la batteria scarica: chiave inserita, avviamo la classica procedura di accensione e quello che sentiamo è un timido “click”. Se poi il quadro elettrico non si accende e non vi sono altri segni di vita allora la batteria è scarica o completamente esaurita. Una prima cosa che si può fare è controllare i cavi di collegamento, assicurandosi che siano collegati, puliti e ben stretti; se sporchi o corrosi ovviamente sarà necessario sostituirli. In presenza di un’altra auto e dei cavi è possibile tentare di rianimare la batteria della propria auto: una volta collegato il cavo rosso ai poli positivi e quello nero ai cavi negativi si procede con l’accendere la macchina “soccorritrice” e dopo 10/15 minuti quella in panne. Le due auto vanno lasciate accese per una ventina di minuti tenendo spente le utenze e, una volta ripartita l’auto in panne è opportuno recarsi presso la propria officina di fiducia per escludere altri problemi.
- Talvolta capita che quando si gira la chiave le spie del cruscotto si accendono ma non ci sono segni di vita: in questo caso l’indiziato principale è il motorino di avviamento che potrebbe essere bloccato sul volano. Per ovviare a tale situazione si può tentare una manovra di sbloccaggio: dopo aver messo la prima marcia, spingere l’auto avanti e indietro; se dopo alcuni tentativi si avverte un rumore metallico significa che è avvenuto lo sblocco, in caso contrario meglio lasciar fare a un professionista.
- La macchina potrebbe non partire perché il carburante non arriva al motore a causa del cattivo stato delle candele e delle loro componenti: se eccessivamente sporche e usurate le candele non riescono a scoccare una scintilla sufficientemente intensa da innescare la miscela e farla arrivare al motore. Il consumo degli elettrodi delle candele è una normale conseguenza, pertanto al fine di assicurarne la longevità occorre tenerle pulite e sostituirle rispettando le tempistiche indicate dalle case costruttrici.
- Si parla di auto “ingolfata” quando poco dopo averla avviata il motore si spegne con una specie di sbuffo finale. In questo caso il motore non parte a causa di un accumulo di carburante nel cilindro che bagna le candele, le quali non riescono a sprigionare quella scintilla che permette la detonazione del carburante stesso. Quindi, la prova del nove è semplicissima: candele bagnate = auto ingolfata. In caso di auto “a carburatore” è possibile far asciugare le candele azionando manualmente l’aria e aprendo il gas: così facendo l’eccesso di carburante defluirà nei collettori di scarico. In caso di motore a iniezione, l’auto va riavviata senza premere sull’acceleratore, ma usando la frizione e lasciando alla centralina il compito di bilanciarne nuovamente l’aria e il carburante. Se le operazioni appena descritte non si rivelano efficaci meglio non insistere e chiedere l’aiuto di un professionista.
- Brutti scherzi li può giocare anche il freddo, soprattutto sulle auto alimentate a diesel. Un gasolio di tipo non “invernale” potrebbe difatti ghiacciarsi e impedire l’avviamento del motore. In questi casi è opportuno aspettare le ore più calde, ma nel caso non fosse possibile è consigliabile contattare un’officina. Quando si parla di gasolio invernale, si fa riferimento a una miscela normalmente distribuita alla pompa durante i mesi freddi, tra novembre e marzo, e secondo le norme internazionali ha un utilizzo garantito fino a i -10° C (contro lo 0° C di quello cosiddetto “estivo”). Nelle zone di montagna viene inoltre distribuito un altro tipo di gasolio denominato “alpino” o “artico”, che resiste a temperature fino ai -20° C.
- Ultima, ma non meno frequente, la situazione di non avviamento dell’auto a causa della mancanza di benzina. In questo caso non resta che spingere l’auto fino alla pompa più vicina o chiamare un carro attrezzi…situazione piuttosto facile da evitare, a meno che non sia guasto l’indicatore del serbatoio.