Il primo motore elettrico utilizzato come mezzo di locomozione di veicoli autonomi è stato impiegato già nel XIX secolo; l’auto elettrica, infatti, è stata tra i primi tipi di automobile inventati. All’epoca alcune auto elettriche detenevano record di velocità e di autonomia, ma nonostante questo i motori a combustione interna si sono imposti rapidamente e prepotentemente, surclassando l’elettrico nella quasi totalità dei casi a causa di limitazioni tecnologiche e costi. Ultimamente invece, si fa sempre più forte il desiderio e la necessita di un cambiamento in questo campo, a causa del crescente costo della benzina e di tutti quegli effetti negativi che l’utilizzo di combustibili fossili comporta all’ambiente. Il motore elettrico è stato ed è utilizzato anche in veicoli a due ruote come scooter e motociclette e ultimamente l’Europa -e timidamente anche i comuni italiani- si stanno prodigando nell’installazione di colonnine elettriche per supportare il propagarsi dell’elettrico. In funzione di tale conversione, diverse aziende del settore stanno proponendo modelli in grado di coprire l’effettivo utilizzo giornaliero di questi mezzi: la Harley Davidson, per esempio, ha annunciato la LiveWire che sarà disponibile nel 2019; la BMW ha recentemente presentato al Concorso d’Eleganza Villa d’Este la 9cento Concept, una moto da turismo.
Vediamo dunque quali sono le caratteristiche di cui è dotata una moto elettrica di ultima generazione, e quali sono i vantaggi e gli svantaggi rispetto alla tipica motocicletta a motore termico.
Per cominciare, le moto elettriche non emettono nessuna sostanza tossica nell’ambiente durante la marcia. L’utilizzo poi di una moto elettrica comporta una riduzione dei costi notevole: un pieno, che consente di percorrere mediamente 100/120 km costa poco più di un euro, che corrisponde ad un costo tra le 8 e le 10 volte inferiore rispetto alla controparte a benzina. A livello di prestazioni la moto elettrica possiede un’accelerazione elevatissima nonché una facilitazione della guida. Il motore elettrico, e di conseguenza tutto il sistema che compone la motocicletta, necessita di una manutenzione molto ridotta rispetto al motore a benzina, eliminando problemi derivati da filtri da sostituire e olio da cambiare. Le batterie inoltre sono molto resistenti, mantenendo la carica all’80% dopo ben 250.000 chilometri, comportando anche in questo caso un ulteriore fattore risparmio.
Tra i contro invece, troviamo purtroppo una serie di fattori non trascurabili come a esempio il prezzo: una moto elettrica in questo momento ha un prezzo di listino molto superiore rispetto a una moto a combustione interna. Sicuramente con il diffondersi di alcuni modelli, il passare del tempo e la continua ricerca ed evoluzione del settore si verificherà un abbassamento del prezzo d’acquisto, ma per il momento bisognerà mettere in preventivo una spesa di una certa entità. Il peso, inoltre, è notevole a causa delle pesanti batterie che possono comportare un impedimento alla guida. Ricaricare la batteria poi, non è certamente un processo rapido come il pieno di benzina al distributore: una ricarica completa avviene in un minimo un’ora. Va poi considerato che attualmente l’infrastruttura di ricarica elettrica nel territorio italiano non è certo all’altezza di una diffusione su larga scala di modelli elettrici. Sorge e si fortifica quindi il problema già importante dell’autonomia: i modelli presenti arrivano, come citato a inizio articolo, ad un massimo di 120 km con un pieno. Questo, aggiunto al problema della scarsità di punti ricarica, induce a rinunciare ai lunghi viaggi ancor prima di partire.
Le moto elettriche infine non emettono quasi nessun rumore durante la guida: per alcuni si tratta di un vantaggio, specialmente per i pedoni e gli abitanti delle zone urbane; per altri, come i centauri accaniti, è una mancanza troppo grande. Gli appassionati delle due ruote fanno del rombo della propria moto, dell’odore della benzina e degli scoppi del motore una vera e propria passione.