Abbiamo spesso posto l’attenzione su quanto sia importante prendersi cura delle varie componenti della propria vettura attraverso le cosiddette operazioni di manutenzione, al fine di non incorrere in interventi di riparazione molto più onerosi. Ciononostante è bene guardarsi da tutte le notizie che circolano sul web in quanto molto spesso si tratta di bufale. Falsi miti, leggende metropolitane, fake news, in qualunque modo le si vogliano chiamare si tratta pur sempre di storielle che ingannano il lettore promettendo fantomatici risparmi di denaro. Si sente così parlare di economizzatori di benzina, di resine miracolose in grado di resuscitare la carrozzeria per pochi euro, ecc. senza alcun freno alla speculazione. Proviamo a vedere assieme alcuni di questi falsi miti.
Impossibile non prendere in considerazione in primis la principale fonte di spesa per l’utilizzo della nostra vettura: il carburante. Di sicuro gli automobilisti sono più attratti da fantasmagorici riduttori dei consumi piuttosto che sperare in una riduzione delle tariffe. Una delle varianti più comune online è quella della calamita, un magico dispositivo che una volta installato direttamente sul tubo del carburante promette di migliorare la combustione, potenziare l’avviamento del motore e ottimizzarne l’efficienza generale. La tesi a supporto di questo congegno è che attraverso l’azione del campo magnetico generato, le goccioline di carburante siano indotte a disporsi in maniera uniforme nel tubo generando così un notevole risparmio in termini di quantità. A smontare in toto questa spiegazione ci pensano dei semplici principi della fisica e i test di chi ha provato a verificarne l’efficacia. Vi risulta forse che le molecole di idrocarburi siano polarizzate?!? Come si suol dire: non c’è pezza! L’unico modo per risparmiare carburante è guidare in maniera soft, evitando accelerazioni e brusche frenate.
Mai visto poi i magici pennarelli rimuovi graffi? Che siano il ricordo di un partner piuttosto geloso, dell’incontro ravvicinato con pali della luce o cassonetti o macchine in sosta, dell’apertura maldestre delle portiere contro altre vetture, sono in ogni caso una bella gatta da pelare per chi vi deve fare i conti. Purtroppo, a dispetto degli slogan che accompagnano questi economici pennarelli, in realtà non esiste nulla in grado di rigenerare la vernice. Esistono caso mai delle resine trasparenti che riempiendo la fessura creata dal graffio tolgono il bianco nelle zone in cui è stata asportata la vernice. Una sorta di mimetizzazione del danno.
Esistono anche bufale “d’importazione”. Una di questa è conosciuta come la leggenda metropolitana dei “disturbi parassiti” e proviene dagli Stati Uniti. Questa bufala si basa sul presupposto che una macchina con qualche anno di vita non è come una macchina nuova ed è pertanto suggerito l’acquisto di un dispositivo in grado di combattere i malfunzionamenti delle centraline elettroniche causati dall’invasione di insetti e parassiti installati su cavi e circuiti. È bene chiarire che, per quanto riguarda l’elettronica, non esiste alcun dispositivo in grado di diminuire i consumi e contrastare i presunti danni provocati dagli insetti. Ciò che si consiglia di fare è sicuramente di controllare periodicamente, secondo le tempistiche riportate dal Manuale d’uso della vettura, lo stato delle centraline e il posizionamento di eventuali sensori facendo riferimento alla consulenza di un professionista.
Una delle componenti che più risentono dell’usura sono i tergicristalli, dei quali può presentarsi la necessità di sostituirli anche un paio di volte l’anno. Un’operazione che di sicuro non va rimandata in quanto ne va della propria sicurezza. A tal proposito, la bufala che più circola si riferisce a piccoli dispositivi in grado di rigenerare le spazzole rimuovendo impurità ed eliminando i dislivelli causati dal consumo non uniforme delle spazzole stesse. Stabilire se è il caso di sostituire i tergi non è sempre facile, ma con un po’ d’occhio e orecchio è possibile accorgersene e correre ai ripari…talvolta è sufficiente pulirli delicatamente con un panno umido in microfibra. In questa operazione “fai-da-te” è bene prestare attenzione al rimontaggio: non forzare mai i tergi in quanto deformandoli si potrebbe modificare l’angolo tra il perno che fa muovere il braccio e l’attacco della spazzola con il risultato di compromettere definitivamente la funzionalità dei tergicristalli.