Oggigiorno siamo abituati a imbatterci in spot pubblicitari di automobili che evidenziano in tutto e per tutto gli enormi passi avanti fatti in materia di sicurezza, soprattutto quando quest’ultima è collegata alla tecnologia impiegata nella vettura. Premettiamo subito che ciò non ci esula da una guida sicura e ben concentrata: la prima causa di incidente secondo le statistiche è pur sempre l’errore umano, includendo nel conto anche gli automobilisti che si mettono consapevolmente al volante in condizioni alterate o in stato non ottimale.
Si parla sempre di più di tecnologie di guida assistita, ossia sistemi di monitoraggio in grado di segnalare situazioni ad alto rischio e dispositivi capaci di prendere il controllo del mezzo in caso di pericolo. Su tale ricerca e applicazioni hanno preso posizione anche gli organi governativi a livello europeo: la Commissione Europea, posto l’obiettivo di dimezzare le morti in strada entro il 2020, sta spingendo per rendere obbligatoria sulle auto l’installazione di dispositivi di sicurezza attiva ossia in grado di prevenire del tutto gli incidenti.
Le tecnologie attualmente attive
- sistemi automatici di assistenza alla frenata d’emergenza;
- sistemi che evitano il bloccaggio delle ruote (ABS);
- sistemi antisbandamento tipo ESP o ECS;
- congegni di adattamento intelligente della velocità che si attivano quando a esempio vengono superati i limiti;
- sistemi di assistenza al mantenimento della corsia;
- dispositivi di rilevamento della condizione del conducente tra cui l’alcol interlock, un “immobilizzatore” che consente l’accensione del motore soltanto se il conducente ha emesso un campione di respiro in cui non vengono rilevate tracce di alcol;
- il monitoraggio della distrazione del conducente (sensori oculari, ecc.).
Le misure di sicurezza passive
- indicatori di frenata di emergenza (luci di arresto lampeggianti/attivazione automatica dell’indicatore di pericolo);
- cinture di sicurezza;
- dispositivi che ricordano di allacciare la cintura di sicurezza con spie luminose o allarmi acustici;
- airbag;
- sensori di controllo della pressione dei pneumatici;
- sistemi di rilevamento di ciclisti e pedoni (collegati ai dispositivi di frenata di emergenza automatica);
- protezione antiurto per la testa;
- rilevamento in retromarcia di persone dietro i veicoli.
Disporre di misure attive e passive è un ottimo mix per la sicurezza di chi guida: entrambe sono importanti, alcune obbligatorie per legge. Di sicuro al giorno d’oggi fanno molto parlare i moderni sistemi di controllo della stabilità del veicolo, ossia i dispositivi indicati come VDC (controllo della dinamica del veicolo), ESP (programma di stabilità elettronico) o ESC (controllo elettronico della stabilità).
Sistemi che con l’aiuto di sensori, sono in grado di monitorare lo stato dinamico del veicolo, cioè la guida, e agiscono in caso di situazioni critiche aiutando chi è al volante a mantenere il controllo dell’auto. Sta di fatto che, al pari delle componenti meccaniche dell’auto, anche la parte elettronica è soggetta a usura e necessita di regolare manutenzione affidandosi a esperti del settore ed evitando di comprare pezzi di ricambio non idonei attratti dai prezzi bassi.
In conclusione, teniamo comunque a ribadire che, qualunque sia la tecnologia installata sulla propria vettura, anche la più precisa e moderna, a recitare nel ruolo di protagonista siamo noi conducenti che con prudenza e buon senso possiamo davvero fare la differenza sulla conta degli incidenti.