Con l’arrivo della stagione fredda e, in particolare, con l’aumento delle precipitazioni di vario tipo, diventa più probabile il formarsi di alterazioni del manto stradale, per le quali una buona manutenzione dell’automobile va di pari passo con un attentissimo stile di guida. Forti piogge e nevicate portano con sé una crescita esponenziale delle buche e crepe sull’asfalto, dei killer invisibili per sospensioni cerchioni e pneumatici; il cattivo stato delle strade pare sia il responsabile di ben il 20% degli incidenti automobilistici.
Cosa fare in questi casi?
Velocità di marcia ridotta e segnalazioni alle autorità competenti
A livello di pratiche di guida non c’è molto da fare se non cercare di evitare le buche. Attenzione però! Questo non significa di procedere con traiettoria zig-zag, prassi molto pericolosa per il guidatore e/o per chi lo segue o proviene dalla direzione opposta: ovviamente il primo accorgimento da mettere in pratica è di ridurre la velocità di marcia. Vi sono poi delle azioni alternative che è bene far valere quale prima arma di difesa del cittadino: si tratta delle segnalazioni. È opportuno portare all’attenzione delle amministrazioni locali le situazioni particolarmente critiche dando così loro la possibilità -con i loro tempi- di intervenire.
Fai richiesta di risarcimento in caso di danni!
Tuttavia, può capitare che, per quanto impegno ci mettiamo nella guida la buca sia inevitabile. Anche a velocità moderata, a lungo andare le sollecitazioni generate da un asfalto particolarmente sconnesso possono causare dei danni, tra l’altro, costosi da riparare. È lecito in questi casi fare richiesta di risarcimento, pur non essendo così facile ottenerlo. Secondo l’art. 2051 del Codice civile “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il “caso fortuito””: nel caso oggetto di analisi, in linea di principio il Comune o l’Ente che hanno in gestione la strada sono responsabili dei danni causati a terzi a meno che l’incidente si verifichi per un evento imprevedibile e inevitabile che li scagioni da qualsiasi responsabilità. In pratica, in caso di incidente l’amministrazione competente tenterà di provare il caso fortuito, mentre l’automobilista dovrà dimostrare il nesso di causalità tra incidente e la presenza della buca nel luogo dove è avvenuto…non è difficile individuare chi dei due avrà il compito più arduo. L’automobilista dovrà fin da subito adoperarsi per far valere la sua ragione documentando tutto fotograficamente, inquadrando il danno e la targa della macchina, fotografando anche la zona limitrofa e, se possibile, raccogliendo la testimonianza di chi ha assistito all’incidente. Va però precisato che quando si medita una richiesta di risarcimento bisogna tenere a mente che non tutte le buche sono uguali: è possibile ottenere il rimborso solo per danni causati da “insidie occulte” o “trabocchetti”, ossia solo se la buca effettivamente non è visibile e quindi non evitabile da chi si trova al volante. Pertanto, di fronte a buche visibili, per quanto grandi o profonde esse siano e quindi teoricamente evitabili, la colpa ricade comunque sull’automobilista.